Benvenuti in Matematikone, il sito degli appassionati di matematica e non solo. Si tratteranno argomenti utili per coloro che studiano od approcciano allo studio della matematica, e argomenti riguardanti curiosità matematiche.

venerdì 17 agosto 2012

Piergiorgio Odifreddi

Piergiorgio Odifreddi, famoso matematico italiano, discute al TED della bellezza della matematica nelle sue forme, rispondendo a Ken Robinson, suggerendo il vero modo di concepire la matematica.
unico










mercoledì 15 agosto 2012

Requisiti matematici, visione matematica

Lo studio della Matematica comporta  alcuni prerequisiti, i quali oltre che di tipo puramente matematico come ad esempio regole, principi, anche di tipo "astratto".

"La matematica vive con noi" dice il mio Prof delle scuole superiori. In effetti gli studiosi ed i grandi matematici accettano e condividono questa visione.

Esistono due visioni comuni tra i matematici : una "reale", cioè utilizzare gli strumenti matematici per analizzare la realtà che ci circonda. (esiste un film particolare che riprende questa visone: P-greco il teorema del delirio)
Una seconda visione "nominale" che definisce la matematica come una serie di proposizioni e definizioni dei propri strumenti che portano ad una serie di conclusioni logiche.
Secondo la mia opinione è la prima visione a prevalere, anche se molti le considerano complementari.
Avere una serie di definizioni senza però trovare una collocazione pratica, sono solo parole.
Infatti il ruolo del matematico è proprio quello di formalizzare la realtà in modelli e linguaggi matematici al fine di fornire strumenti o risultati che trovano soluzioni a problemi reali; ad esempio l'ingegnere o il fisico hanno bisogno del supporto del matematico per la ricerca di un modello che trova applicazione nell'ambito fisico o ingegneristico.
Il caso però può essere anche letto al contrario. Senza il fisico, il matematico non troverebbe applicazione nella realtà e rimarebbero (se pur eleganti e complessi) solo modelli.

Questo denota quindi l'importanza della cooperazione tra le discipline, e proprio qui risiede il compito dello studioso: collegare aree disciplinar all'apparenza distanti tra di loro.

grazie

Inchino a Ennio De Giorgi

Il primo post è doveroso dedicarlo ad una persona a me cara, fonte di ispirazione.
 Ennio De Giorgi.
 Nato a Lecce l'8 Febbraio 1928, conseguì la maturità classica per poi iscriversi alla facoltà di ingegneria a Roma. Incoraggiato da Mauro Picone, cambiò facoltà iscrivendosi nel corso di matematica. Tra la sua vita ed il lavoro matematico non esitevano differenze, Egli era in continuo studio, osservazione, il suo lavoro era la sua vita.

 Divenne noto quando nel 1957 risolse il XIX problema di Hilbert, al quale per secoli molti matematici hanno cercato di trovare una risposta.

 Era un uomo di grande fede, e si impegnò ad analizzare i rapporti presenti tra scienza e fede. Si dedicò ad attività svolte a promuovere l'amicizia tra le popolazioni, ottenendo risultati strabilianti anche grazie ad Amnesty International, come la liberazione di famosi matematici in un periodo altamente delicato.
 Morì nel 1996.
 Un grande uomo, una grande passione. Grazie Ennio.

Benvenuti

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